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La Lega non stacca il segnale a Sky (e spera di riavere i tifosi negli stadi)

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Niente black out. I presidenti di Serie A non staccano il segnale a Sky: si potranno vedere in pay tv le ultime sei giornate di campionato che si concluderà il 2 agosto. Hanno vinto le colombe, oggi in Lega, come era facile prevedere. Hanno perso i falchi (in testa De Laurentiis) che volevano impedire a Sky di trasmettere (ma sarebbe servita una maggioranza di 14 voti), Sky che non ha pagato i 100 milioni dell'ultima rata del campionato ad inizio maggio, e per ora non ha alcun intenzione di pagare. Tutti i 20 club della Serie A riuniti oggi in Assemblea "all'unanimità, hanno dato mandato al prof. Vaccarella di reiterare a Sky l'intimazione al pagamento della rata scaduta a maggio in considerazione del decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Milano". “I club comunque, a tutela e nel pieno rispetto dei propri tifosi, degli sponsor e di tutti gli stakeholders, hanno deciso di non sospendere l'esecuzione del contratto di licenza dei diritti audiovisivi nonostante il mancato versamento, da parte di Sky, dell'ultima rata del corrispettivo dovuto", spiega la Lega A in una nota. Il professor Vaccarella ha spiegato che la Lega aveva tutte le ragioni per interrompere il segnale a Sky, visto che era ripreso il campionato e loro erano inadempienti. Ma Dal Pino non ha voluto penalizzare i tifosi. "Per quanto riguarda i diritti televisivi proseguirà nelle prossime settimane il lavoro preparatorio del bando per il triennio 2021-2024. E' stata inoltre ribadita la necessità di favorire al più presto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza, la riapertura parziale degli stadi al pubblico. A tal proposito è in fase di finalizzazione un articolato protocollo che sarà inviato nelle prossime ore al Presidente della Figc Gabriele Gravina affinché possa utilizzarlo nelle interlocuzioni con le istituzioni governative competenti", ha inoltre spiegato la Lega Serie A che "già nelle ultime gare di questa stagione, auspica che venga consentita a ciascuna Società, secondo le specificità di ogni realtà e impianto, la possibilità di riaprire i propri stadi ad un numero limitato di tifosi". Si spera di avere il via libera per una capienza intorno al 30-40 per cento, poi sarebbero i club a decidere chi può entrare fra gli abbonati. Anche Gabriele Gravina ha lavorato moltissimo su questo fronte dopo essere riuscito nell'impresa, non facile, di fare ripartire il campionato.
E' una guerra, la guerra delle tv, mai così violente. L'ingiunzione di pagamento della Lega ha portato ad una sentenza favorevole, per ora ma non ha risolto il problema. L'assemblea straordinaria di oggi è durata poco.
 
Dazn e Img, diritti esteri, si sono impegnati a saldare entro il 20 luglio. Sky non ne vuole sapere, sostenendo che dopo il lunghissimo lockdown è cambiato il format del campionato (ed è vero anche se non si poteva fare diversamente se si voleva tornare a giocare). Il tribunale civile di Milano ha dato ragione alla Lega, che si era appellata, e torto a Sky. Ma il provvedimento non è esecutivo: la pay tv farà ricorso e la vicenda potrebbe trascinarsi sino a fine anno. Nel frattempo, Sky non paga i 100 milioni che deve da maggio e ai quali ogni mese di ritardo si aggiunge un milione di interessi (e siamo già a tre milioni...). Un braccio di ferro senza precedenti.
 
Sky ha chiesto uno sconto (circa 110-120 milioni), per la prossima stagione, quella che avrà inizio il 12 settembre: i presidenti non ne vogliono sapere. Il 20-21 sarà uguale al campionato che va verso la conclusione, vale a dire 1400 milioni complessivi nelle casse dei club, di cui 780 milioni di Sky. Poi, dal 2021 al 2024 è previsto un nuova bando: le linee guida erano pronte prima della pandemia e il n.1 della Lega, Paolo Dal Pino, si era già impegnato nella ricerca di nuovi investitori. Fra questi, Amazon che ha preso i diritti di alcune partite della Premier League in Gran Bretagna e in Germania di alcune gare di Champions. Ma la Bundesliga è finita a Sky e Dazn, stesso schema italiano. E ora vedremo se il colosso Amazon è davvero interessato ad entrare nel mercato italiano dei diritti tv. E vedremo entro fine mese come finisce la vicenda fondi di investimento pronti ad entrare nella Lega Media Company: Wanda Infront, capitale ora cinese, esce di scena.

Lega di A, Apollo e Tpg fra i fondi ammessi a presentare offerte
Prosegue il lavoro del presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino sui fondi in investimento interessati. Dopo che l'assemblea all'unanimità aveva dato il mandato al presidente di proseguire il dialogo con i fondi di investimenti interessati a entrare in partnership. Ecco quelli ammessi ad andare avanti: CVC, Bain Capital, Advent, General Atlantic, TPG e Apollo. Esce dalla volata Wanda-Infront che aveva come consulente Marco Bogarelli. L'obiettivo è portare tutti i fondi interessati ad avanzare una proposta concreta entro il 24 luglio. La Lega A potrebbe poi convocare nell'ultima settimana di luglio un'assemblea dove saranno presentate le offerte e i club sceglieranno chi andrà avanti.

Ascolti tv1: per Novantesimo oltre un milione di spettatori
Con piena soddisfazione di Enrico Varriale, vicedirettore di Rai Sport con delega al calcio, Novantesimo Minuto si è confermato ieri per la terza settimana consecutiva la trasmissione domenicale più seguita di tutte le reti e il programma più visto di Rai2 di tutta la giornata: 1 milione 89 spettatori, 5,76 per cento di share. Ascolti ottimi con questo campionato che non decolla (e non decollerà). Ospite Marcello Nicchi, capo degli arbitri: certe regole (Ifab) fanno discutere.

Ascolti tv2: quasi un milione di spettatori per 90° Gol Flash su Rai 2
Ancora grandi ascolti per le immagini salienti della Serie A, alle 21,20 e in chiaro, su Rai 2: 90° Gol Flash condotto da Paola Ferrari ha conquistato sabato sera 949.000 telespettatori per il 5.7% di share in prime time. Gli highlights del Calcio, in chiaro e per tutti, piacciono al pubblico di tifosi a casa e il gradimento degli italiani viene confermato da quasi un milione di telespettatori dell'edizione, sabato sera e dopocena, della storica rubrica di Raisport, condotta dalla giornalista Paola Ferrari sul secondo canale dell'emittente nazionale.

Wall Street Football e l'algoritmo basato sulle performance dei calciatori
Quanti passaggi farà Cristiano Ronaldo? Quanti gol Dzeko? Dei ragazzi italiani, "costretti" a lavorare lontano dal loro Paese, si sono inventati un algoritmo che prevede le prestazioni che i singoli calciatori avranno in campo la domenica in campionato e il mercoledì in Champions. Processando migliaia di dati le tecnologie di Wall Street Football (questo il nome dato alla loro società), basate sia su modelli statistici tradizionali sia sull'uso di Machine Learning, sono in grado di dare le risposte desiderate con un errore medio prossimo allo zero.
Il team di Wall Street Football, che ha attirato l'attenzione di investitori come Wylab (incubatore di startup relative allo sport di proprietà di Gozzi, presidente della Virtus Entella), è composto principalmente da membri o ex membri delle migliori Tech americane, le big della Silicon Valley. Si sono conosciuti a Dublino, quartier generale delle società per le quali lavoravano, società peraltro competitor tra di loro come Google, Amazon, Yahoo ed Indeed. Si tratta di Filippo Celleno (Data Scientist), Giovanni Bertoli (CEO e Co.founder) e Marco Campanelli (CTO). Wall Street Football ha creato diversi tipi di prodotti innovativi: alcuni di natura prettamente finanziaria, come i derivati of CfD aventi come sottostante la performance dei calciatori. Secondo la loro visione dei fondatori, in borsa non si investirà solo sulle azioni societarie o sulle valute, ma anche sui calciatori. Poi ci sono i prodotti legati al fantacalcio e alle scommesse sportive: WSF ha inventato le scommesse sul fantavoto, che uniscono il concetto di scommessa sportiva classica a quello di fantacalcio. (www.tpi.it)